Esame del Campo Visivo Computerizzato

L’esame del campo visivo consiste nella misurazione della visione dello spazio che circonda l’occhio. Si utilizzano strumenti computerizzati, che presentano stimoli luminosi standardizzati ed elaborano i risultati: noi disponiamo di Perimetro Humphrey, fra i più avanzati per la diagnosi della progressione del danno. Costituisce l’esame di riferimento nel glaucoma.

L’analisi di più esami nel tempo è fondamentale per identificare l’insorgenza e la velocità della progressione della malattia. Disponendo di un numero sufficiente di esami (almeno 5 esami del campo visivo in 3 anni) è possibile proiettare nel futuro il rischio di cecità.

L’indice perimetrico più utilizzato è il Difetto Medio (MD). Ancora più utile è l’Indice VFI del programma GPA-2, espresso in percentuale. L’evoluzione del VFI è di grande aiuto per distinguere i soggetti a rischio di cecità, nei quali la terapia va tempestivamente adeguata, da quelli che hanno un deterioramento fisiologico del campo visivo.

L’esame del campo visivo è essenziale per la valutazione del glaucoma, ma può essere molto utile nello studio di alcune patologie della retina, del nervo ottico e del sistema nervoso centrale.

Secondo le Linee Guida della Società Europea per il Glaucoma (EGS), sono necessari almeno due esami per identificare lo stato di partenza del campo visivo, ed altri 3 esami ogni 2 anni; per identificare la progressione del danno è necessaria la conferma in uno o due campi visivi successivi (European Glaucoma Society, Terminologia e Linee Guida per il Glaucoma, 3° Edizione, consultabile integralmente in lingua italiana al sito www.eugs.org).
In generale, l’esame deve essere ripetuto da 1 a 3 volte all’anno, con frequenza maggiore in caso di maggior rischio di progressione del danno e di minore ripetibilità dei risultati.

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